PREMESSE E PROBLEMI
Distinzione tra :
1) Devianze/perversioni: variabilità della pulsione sessuale e della sua estrinsecazione rispetto ad un convenzionale concetto di norma (sia quanto a oggetto di investimento sia quanto a modalità di espletamento).
2) Disfunzioni: gamma di disturbi nel ciclo di risposta orgasmica, indipendentemente dalla modllità pulsionale. E però chiaro che disfunzioni e devianze possono anche coesistere.
Si sono succeduti nel tempo tre modelli dell'attività sessuale:
1) Modello monobasico: se la risposta sessuale umana viene vista nel suo complesso e nella sua totalità come un'unica entità psicofisiologica, unica e indifferenziata è da considerare anche la disfunzione sessuale, in qualsiasi modo essa si manifesti.
2) Modello bifasico: la risposta sessuale è apparsa scomponibile in due fasi, l'eccitazione e l'orgasmo, da considerarsi diverse almeno biologicamente, in quanto governate da componenti biologiche ben distinte ed esse stesse qualitativamente diverse. Ne conseguì una classificazione delle disfunzioni in disfunzioni dell'eccitazione (impotenza e frigidità) e disfunzioni dell'orgasmo (disfunzione orgasmica e disturbi dell'eiaculazione); con l'aggiunta di una terza categoria in cui la disfunzione appare essenzialmente legata all'elemento del dolore fisico (vaginismo e dispareunia).
3) Modello trifasico: Kaplan codificò una concezione trifasica della risposta sessuale per il giusto rilievo da dare ad una fase del desiderio precedente, cronologicamente, quelle dell'eccitazione e dell'orgasmo. Ciascun disturbo è ascrivibile ad un'alterazione di una delle anzidette tre fasi (cui si aggiunge sempre la quarta categoria delle disfunzioni dolorose), perciò per ogni disturbo si può risalire ad un differente insieme di cause; inoltre ciascun disturbo soggiace ad un meccanismo fisiopatologico diverso, ha una
prognosi diversa e una terapia specifica.
Il modello trifasico è quello tuttora più seguito. Una quarta fase del ciclo di reazione sessuale, quella del ritorno ad uno stato psicofisico di quiescenza, pur se importante in termini relazionali durante un'attività di coppia, non sembra raccogliere significative e frequenti lamentele. Come se per tale quarta fase non vi siano problemi disfunzionali; là dove ciò avvenga (come nei casi abbastanza rari di priapismo) la nota dominante sembra essere quella di una patologia organica più che una disfunzione sessuale.
Tuttavia. resta evidente come persistano alcuni elementi di indeterminatezza che rendono difficile sia la classificazione che, a volte, lo stesso riconoscimento dell'esistenza di una disfunzione.
Parlare di disfunzione di coppia significa arricchire l'indagine eziologica, patogenetica, strumentale e diagnostica con lo studio delle dinamiche relazionali e includere queste anche nelle scelte terapeutiche.