LA PROGRESSIVA INTEGRAZIONE DELLA SESSUALITA'
All'interno del gruppo adolescenziale si sviluppano delle amicizie privilegiate tra persone dello stesso sesso (l'amica/o del cuore) che hanno l'aspetto di un vero e proprio innamoramento e costituiscono una sorta di prova generale per la successiva relazione di coppia eterosessuale.
Una sessualità matura è una sessualità integrata, che si esprime sia sul piano fisico, che affettivo, che cognitivo con la stessa intensità verso la stessa persona.
Durante l'adolescenza, al contrario, si assiste ad una marcata frattura tra l'aspetto genitale e quelto affettivo. È frequentissimo, ad esempio, che la ragazza di cui un 13enne è follemente innamorato non sia l'oggetto dei suoi desideri sessuali, che sono invece rivolti verso altre ragazze per le quali non prova alcun effetto e stima.
Nella nostra cultura i ragazzi e le ragazze sembrano percorrere itinerari differenti. Il ragazzo, in linea di massima, sente prima e più intensamente la spinta genitale e solo più tardi vi integra l'affettività, mentre per la ragazza sembra avvenire esattamente l'opposto.
Una volta formatasi, la coppia adolescenziale si immerge nella meravigliosa esperienza dell'innamoramento che viene immaginato eterno e confuso con l'amore. Trascorso il periodo intenso dell'innamoramento raramente la coppia adolescenziale riesce a sviluppare una relazione amorosa perché i due non sono ancora in grado di uscire da se stessi per occuparsi sinceramente del bene del'altro e così, piano piano, il rapporto si raffredda e termina.
L'adolescente è capace soltanto di una relazione captativa in cui l'altro è desiderato per il piacere che ci dà e lo si vuole possedere per le sensazioni intense che suscita in noi, ma quando non è più in grado di provocare in noi tali emozioni perde d'improvviso ogni interesse.
Un altro motivo di fallimento delle coppie adolescenziali è la ben nota instabilità di questa età, durante la quale si vivono rapidi e intensi cambiamenti, si diventa diversi in pochi mesi, si scoprono nuove esigenze e si abbandonano continuamente vecchi interessi: l'adolescente non ha ancora trovato se stesso e per questo non può impegnarsi in relazioni durature.
IL PROGRESSIVO AUMENTO DELLA CAPACITA DI SCEGLIERE
Tre mutamenti cognitivi avvengono progressivamente nel periodo pre-puberale e nella prima adolescenza che rendono possibile la costruzione di una morale.
Primo mutamento: il bambino piccolo utilizza un pensiero concreto che tiene conto soltanto di oggetti e fatti reali, mentre l'adolescente è in grado di fare ricorso a concetti astratti.
Secondo mutamento: il bambino vive costantemente nel presente e non riesce ad immaginarsi lunghi periodi di tempo. La capacità di vedersi nel tempo, di immaginarsi nel futuro è, del resto, precondizione indispensabile per organizzare un progetto per la propria esistenza.
Terzo mutamento: riguarda il rapporto con le norme.
Prima dei 5/6 anni si ha la fase dell'anomia in cui il bambino vive ignorando del tutto le regole sociali, tanto che sono difficilissimi giochi organizzati tra i coetanei perché ognuno, di fatto, gioca per suo conto.
Dai 6 ai 10 anni sopraggiunge la fase dell'eteronomia ed il bambino acquista la capacità di rispettare le regole dategli dagli adulti senza tuttavia comprendere il senso e lo scopo che le ha ispirate: in questa età riesce molto bene nei giochi di squadra anche con regole molto complesse, ma è del tutto incapace di inventare lui stesso un complesso di regole per un gioco.
L'adolescenza è il tempo della conquista dell'autonomia e si apre con un palese rifiuto di tutte le regole fino ad allora apprese passivamente. Ma non c'è affatto da preoccuparsi: egli sta semplicemente riesaminando criticamente tutto il sistema normativo appreso senza capirlo per coglierne il senso e l'utilità ed appropriarsene definitivamente.
LA MATURITA SESSUALE
La maturita non è un punto di arrivo raggiunto una volta per tutte, non è stabilità ed equilibrio ma piuttosto capacità di cambiamento continuo alla ricerca di nuovi e migliori equilibri tra sé, il mondo e gli altri, tutti elementi che mutano nel tempo e non possono dunque rimanere tra loro nella medesima relazione.
Questo progressivo cammino si svolge lungo due dimensioni che non si finisce mai di conquistare : l'autoconsapevolezza e il protagonismo.
L'itinerario dell'autoconsapevolezza parte dal neonato che non sa neppure di esistere e non sa distinguersi dall'altro e giunge fino al vecchio che serenamente riesce a guardare con soddisfazione i propri pregi e con benevolezza i propri difetti e può accettarsi senza maschere e senza finzioni.
Il protagonismo, vale a dire la capacità di autodeterminare la propria vita operando di volta in volta scelte coerenti al proprio progetto esistenziale, necessita di uno spirito critico e soprattutto dei criteri per operare le scelte.
Anche essere coppia non è un dato che vale una volta per tutte ma una realtà dinamica che va costruita giorno per giorno e ogni tappa di questa vicenda a due è punto di arrivo e di partenza contemporaneamente, in cui occorre reinventarsi il futuro; questo vale per il momento in cui ci si conosce, per l'innamoramento, il fidanzamento, il matrimonio, la nascita dei figli, il distacco dei figli, la morte.