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Maturazione sessuale

Problemi sessuali
LE ESPERIENZE DELLA MATURAZIONE SESSUALE
Inizialmente il neonato vive in una simbiosi assoluta con la madre; non sa che la madre e il mondo sono al di fuori di lui, non sa che esiste qualcosa che non sia se stesso. Questa prima fase viene superata grazie a!!e prime frustrazioni che sperimenta; ad esempio, se ha fame e il seno non arriva questa è l'occasione per iniziare a operare una prima discriminazione tra sé e altro da sé.
Infatti, se ha fame, per quanto desideri togliersela, resta, vuol dire che sta dentro di lui; mentre se il seno, nonostante lo voglia con tutto se stesso, non arriva, vuol dire che non fa parte di lui. Dopo aver scoperto di non essere il tutto, il bambino evolve verso una fase di egocentrismo assoluto: ritiene di essere il centro del mondo ed egli vede il proprio punto di vista, i propri desideri, i propri bisogni come gli unici esistenti, le altre persone sono al suo servizio. Spesso è la nascita di un fratellino che lo sposta da questo ideale centro del mondo.
Più avanti, durante il periodo che precede la pubertà, l'egocentrismo si allarga ai compagni dello stesso sesso, diviene una sorta di egocentrismo di genereGruppi di sesso diverso si fronteggiano, si prendono in giro, ma il contatto personale è evitato: l'altro sesso è troppo sconosciuto e fa paura. L'identificazione avviene per reciproca contrapposizione.
Con l'avanzare della pubertà e dell'adolescenza inizia il desiderio, ancora timoroso ma intenso, dell'altro sesso.
Con l'esperienza del primo innamoramento il ragazzo scopre la femminilità in generale, che è riassunta completamente nella ragazza che lo affascina: essa è l'universo donna, l'archetipo del totalmente altro, possiede tutte le meraviglie che gli erano sconosciute e tutte al massimo grado. Contemporaneamente si scopre "uomo" attraverso gli occhi di lei, che come tale lo vedono.
Più tardi, infine, si delineano più nettamente i contorni dei singoli altri per cui scopre non più la donna in generale ma tante ragazze, ognuna diversa dalle altre, e scopre inoltre che ognuno è qualcosa di specifico e originale e non semplicemente un maschio o una femmina.
N.B. Lo stesso vale, ovviamente, per lo sviluppo della ragazza.

LA PROGRESSIVA SCOPERTA DEL PROPRIO CORPO
Le prime manipolazioni genitali si hanno intorno ai 6 mesi, quando diventa possibile il controllo volontario dei movimenti, mentre auto stimolazioni vere e proprie si presentano intorno ai 2/3 anni con un forte incremento verso i 5/6 anni.
Durante il periodo di latenza (dai 6 anni fino alla pubertà) si verificano frequentemente esperienze a carattere omosessuale che tuttavia non hanno alcun significato per la successiva vita sessuale. 

L'unico rischio è che il ragazzo le viva con un enorme senso di colpa e con la paura di avere tendenze omofile, di non essere normale e quindi eviti contatti con l'altro sesso anche durante l'adolescenza. In realtà questi giochi esplorativi (es. misura dei genitali, gare di potenza urinaria, masturbazione in gruppo) rispondono semplicemente all'esigenza di un rafforzamento della propria identità sessuale nel confronto con coetanei dello stesso sesso.
Con la tempesta ormonale che dà inizio alla pubertà si assiste ad un'intensa accelerazione dell'accrescimento somatico, alla comparsa dei caratteri sessuali secondari e a complessi fenomeni psicologici caratterizzati dall'inizio del desiderio sessuale vero e proprio.

Per le ragazze la prima mestruazione è un'esperienza di grande importanza, in quanto sottolinea inequivocabilmente la loro femminilità e la possibilità di generare l'accettazione gioiosa o il rifiuto dell'essere donna si manifesta allora nettamente. Molte attendono serenamente tale evento e mostrano orgoglio all'idea di essere finalmente "grandi"; altre, invece, lo temono e pensano si tratti di qualcosa di vergognoso, impuro e persino pericoloso. La preparazione ricevuta e l'atteggiamento degli adulti influenzano moltissimo il vissuto dell'adolescente.
La stessa preparazione è utile per i ragazzi che vanno incontro ai primi sogni erotici accompagnati da polluzioni notturne che, seppure non sgradevoli, possono essere motivo di ansie e interrogativi inespressi.
In questo periodo di tumultuoso sviluppo corporeo si ha una caratteristica recrudescenza della masturbazione che acquista il significato di un'esplorazione di questo nuovo corpo e delle nuove intense emozioni sessuali di cui è capace.
Nelle ragazze l'aspetto fisico della masturbazione è meno evidente che nei ragazzi seppure in costante aumento rispetto al passato; ciò dipende probabilmente dal fatto che i genitali sono sviluppati soprattutto internamente, e quindi una manipolazione casuale durante le pratiche igieniche è meno probabile, e dalla maggiore diffusione delle zone corporee in grado di provocare piacere erotico, che non sono concentrate nell'area genitale come nell'uomo. A ciò si aggiunga che, sin dalla primissima infanzia, le manifestazioni sessuali delle bambine sono decisamente scoraggiate molto più di quelle dei maschietti.
Recenti studi sistematici sulle fantasie masturbatorie hanno mostrato come esse rappresentino un cammino di progressivo avvicinamento al rapporto eterosessuale, desiderato e temuto a un tempo; in una prima fase le fantasie riguardano dei sostituti genitoriali (insegnanti, parenti, adulti, educatori) verso i quali si ha una riaccensione dei desideri edipici, più avanti acquistano un carattere francamente omosessuale, per giungere infine ad immaginare un vero rapporto eterosessuale.

In sintesi, l'esperienza autoerotica non va considerata una patologia dello sviluppo ma una tappa nella progressiva scoperta e appropriazione del proprio corpo in vista del rapporto reale con l'altro sesso e un momento significativo nella creazione di una propria intimità.

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